Siamo tra i fondatori dell’Associazione Marchi Storici

Al nostro primo grande passo, e cioè ottenere il riconoscimento di marchio storico d’interesse nazionale, ne è seguito un altro altrettanto importante: essere uno dei fondatori dell’Amsi, Associazione dei marchi storici. 

 

Associazione Marchi Storici, il nostro Gruppo è uno dei fondatori

Non è passato tanto tempo dal giorno in cui abbiamo ottenuto l’iscrizione del nostro marchio Gabetti al registro speciale “Marchio storico d’interesse nazionale”, un riconoscimento del Ministero dello Sviluppo Economico, riservato alle aziende italiane che hanno fatto e continuano a fare la “storia” dell’imprenditoria nazionale. Un passo importante per il nostro Gruppo, fatto dopo solo pochi mesi aver festeggiato i nostri 70 anni di presenza sul mercato italiano.

 

Associazione Marchi Storici, Gabetti marchio storico

 

Eppure, a distanza di altri pochi mesi, abbiamo già raggiunto un altro grande traguardo: siamo uno dei fondatori dell’Amsi, Associazione dei marchi storici.

 

Amsi, il nostro Gruppo è uno dei fondatori

 

L’associazione, operativa da luglio 2021, è costituita da otto soci fondatori: Antinori, Inghirami, Conserve Italia, Gabetti, Ekaf, Benetton, Terme di Saturnia e Amaro Lucano1894. Roberto Busso, l’Amministratore Delegato del nostro Gruppo, è il Vicepresidente Vicario dell’associazione.

 

Otto aziende di eccellenza del Made in Italy, appartenenti a settori merceologici molto diversi, ma qui riunite da valori ed obiettivi di sviluppo condivisi, per rappresentare, tutelare e valorizzare tutte quelle imprese che, nel tempo, hanno costruito l’immagine e il valore del made in Italy nel mondo.

 

«Del resto, - osserva Roberto Busso, Amministratore Delegato del nostro Gruppo - se un’azienda è riuscita a sopravvivere per 50, 70, 100 o più anni in un mercato sempre più complesso e in continua evoluzione, si tratti di alimentare, tessile o immobiliare, significa che ha una struttura e capacità produttive davvero solide, che meritano di avere qualche riconoscimento concreto per quanto ha fatto, anche in termini di ricadute sulle comunità del territorio».

 

Tutto nasce anche da un grande il desiderio di ripartire, specie dopo il periodo di grave instabilità sociale, normativa ed economica. Finalmente anche in Italia, così come già esistono da tempo in Spagna, Francia, Germania e Regno Unito, abbiamo l’Associazione dei marchi storici, che ad oggi conta circa 140 realtà.

 

Per poter far parte dell’Associazione innanzitutto occorre essere iscritti al Registro dei Marchi storici, istituito nel 2019 dal Ministero per lo Sviluppo economico, e poi, altro requisito fondamentale, è necessario avere una continuità operativa negli ultimi 50 anni, con la stessa denominazione, essere, cioè, aziende titolari di un marchio storico riconosciuto di interesse nazionale, che possa rappresentare non solo la tradizione culturale e produttiva del nostro Paese, ma anche la sua capacità innovativa.

 

L’italianità è una dote da valorizzare

 

Il Made in Italy è un valore concreto e vivente. Così come si legge sul sito dell’associazione:” Parliamo di bagaglio di talenti, competenze, obiettivi, storia, organizzazione, cultura, cioè di un modello identitario unico e irripetibile, che oggi chiamiamo Cultura d’Impresa e che il Marchio Storico ci racconta tutti i giorni suggerendo emozioni e ricordi, ma anche la voglia di dilatare il più possibile nel tempo quella suggestione, vivificando la tradizione nel cambiamento e nell’innovazione”.

 

In un momento storico come questo, dominato da un’economia globalizzata, è enorme il rischio che molte tradizioni e competenze italiane si perdano o finiscano in mano a gruppi esteri che le portano altrove. Sono tanti i casi in cui investitori esteri hanno rilevato aziende storiche italiane, mantenendo sì il marchio, ma interrompendo totalmente le attività produttive in Italia.

 

L’Italia  è un lembo di terra così piccolo rispetto al mondo, ma ineguagliabile, da nessun altro Paese, per le sue bellezze e tradizioni, che si traducono anche nella sua capacità di creare prodotti unici e di grande qualità. In Italia abbiamo tante imprese che hanno alle spalle una storia centenaria, aziende spesso piccole, ma molto conosciute e apprezzate anche all’estero. È importante tornare a raccontare e valorizzare  questi marchi, che, negli anni, sono riusciti anche a rinnovarsi, perseguendo obiettivi importanti come la sostenibilità o l’attenzione ai consumatori.

 

Attraverso l’Amsi, Associazione dei marchi storici, sarà possibile riscattare un credito che ci appartiene da tempo, non solo restituendo, in modo concreto, quella credibilità e autorevolezza acquisite da molte nostre aziende italiane attraverso le loro storie decennali e, a volte, centenarie, ma anche riportando l’attenzione e l’interesse su queste competenze e sul valore dell’italianità, che nel mondo è apprezzata ed è sempre ricercata.

 

Sì agli investimenti esteri, ma rimanendo fedeli alla propria identità

 

Valorizzare i brand italiani vuol dire anche rendere le aziende italiane ancora più attrattive. Quindi va bene accogliere investimenti o acquisizioni da parte di gruppi esteri, ma senza perdere le nostre competenze. E per far questo occorre mantenere l’ingegno, il talento e la produzione in Italia.

 

Valorizzare l’italianità dei nostri prodotti, che è quello che poi ci rende davvero diversi e competitivi, vuol dire riconoscere quella che è la vera leva per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese.

 

Queste aziende di eccellenza del Made in Italy, realtà industriali solide, che sono importanti per le comunità del territorio e per gli stakeholder, meritano di avere il giusto riconoscimento, ed essere salvaguardate e valorizzate con attività di promozione e comunicazione in Italia e all’estero.

 

Il motivo principale che ha spinto i soci fondatori a costituirsi in Associazione Marchi Storici d’Italia, è stato “il dovere, il bisogno, semplice e primario, di tutelare la Cultura d’Impresa, Patrimonio nazionale”.

 

L’Amsi sarà concentrata anche sulla creazione di una piattaforma trasversale di incentivi per il potenziamento delle aziende titolari dei marchi storici. Lo Statuto prevede infatti, tra i suoi obiettivi, di costituire un’alleanza strategica pubblico-privato con gli enti pubblici preposti, che punti a ottenere dal Governo misure o incentivi specifici, in modo da per dotare le aziende titolari di marchi storici d’Italia degli strumenti sistemici di rafforzamento patrimoniale e sviluppo necessari all’innovazione e all’internazionalizzazione, i veri perni della competitività.

 

Promuovere l'importanza strategica per il Paese di tutte le aziende titolari di marchio storico, vuol dire unire le forze e condividere le esperienze per costruire un futuro più solido. Ed è per questo che oggi siamo qui, pronti a iniziare questo nuovo viaggio, che sicuramente ci porterà lontano, insieme a tante altre realtà che hanno fatto l’Italia e che rappresentano il cuore pulsante del nostro Paese.

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