
Sono diverse le restrizioni che devi rispettare per l’emergenzacoronavirus. Ogni spostamento da casa deve essere necessario e giustificato. Resta il più possibile a casa.

Quelli che stai vivendo sono giorni e settimane davvero difficili, che rimarranno indelebili nei tuoi ricordi, oltre che nella storia dell’umanità. Per salvaguardare te e i tuoi cari, la cosa migliore che puoi fare è restare a casa, uscendo il meno possibile.
In questo periodo, ogni città e piccolo centro urbano d’Italia sembrano dei luoghi fantasma. Le piazze sono deserte e la maggior parte dei negozi sono chiusi, così come bar, ristoranti, scuole, università, cinema, teatri e musei.
Molte delle cose che facevi normalmente oggi non puoi farle, e nessuno sa dire con certezza, al momento, quando tutto potrà tornare alla normalità.
Il miglior modo per reagire è tenere duro, stando a casa e dedicando il tuo tempo a quello che ti piace, condividendolo magari con chi vive con te.

Ma quali sono i motivi e le circostanze per cui è consentito uscire di casa?
IlDpcm, firmato l’11 marzo 2020 dal presidente del Consiglio dei ministri Conte, ha introdotto una serie di restrizioni proprio per fermare la diffusione del coronavirus. Misure inizialmente valide fino al 25 marzo 2020, ma poi prorogate fino al 13 aprile 2020, con il Dpcm firmato l’1 aprile 2020.
Vediamo allora cosa si può fare e cosa invece è vietato, fino al 25 marzo 2020, giorno fino al quale bisognerà rispettare queste nuove regole, salvo cambiamenti o nuove proroghe.

Sono tante e diverse le misure adottate dal Governo per contenere e gestire l'emergenza epidemiologica da COVID-19. Una regola però vale per tutte: ogni volta che esci di casa dovrai avere un’autocertificazione in cui indichi espressamente il motivo del tuo spostamento.
L’autocertificazione è necessaria anche per gli spostamenti a piedi. Sei tenuto a giustificare lo spostamento, in caso di controllo delle forze dell’ordine. Per la tua autocertificazione, il ministero dell’Interno ha predisposto un modulo, aggiornato al 26 marzo 2020, che si può scaricare direttamente dal sito del Viminale.
Ricordati chechi non rispetta le disposizioni può essere denunciato in base all’articolo 650 del codice penale e per reati legati alla tutela della salute pubblica.

La novità principale del decreto del presidente del Consiglio dell'11 marzo è la chiusura fino al 25 marzo, su tutto il territorio nazionale, di:
Il decreto prevede anche che i Presidenti delle Regioni possano ridurre i servizi di trasporto pubblico locale, anche non di linea, per effettuare le sanificazioni, ma, allo stesso tempo, assicurare i livelli essenziali di servizio.
Il decreto ha dato anche la possibilità al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di disporre la cancellazione o la riduzione dei servizi di trasporto via pullman, treno, aereo o nave.
Ma vediamo singolarmente e più nel dettaglio, quali sono le attività e gli spostamenti consentiti dal decreto e quali no:

Puoi andare al supermercato, ma devi sempre tenere la distanza di un metro dagli altri. Probabilmente dovrai fare un po’ di fila prima di entrare.

Puoi andare in farmacia e nella parafarmacia, così come puoi andare dal medico, per fare analisi o esami per avere una diagnosi. Non puoi entrare nelle sale d’attesa di un pronto soccorso, proprio perché è un luogo maggiormente a rischio di contagio, a meno che ci siano dei motivi gravi, come accompagnare un parente non autosufficiente.

Puoi andare dal meccanico per il tuo ciclomotore o per la tua macchina, ma solo se è urgente e non puoi rimandare. Puoi andare dal ferramenta per fare acquisti che siano necessari.
Puoi andare dal tabaccaio perché è aperto.
Puoi fare la benzina perché i distributori sono aperti.

Non puoi andare al bar, nei ristoranti, nelle pasticcerie e nelle gelaterie, perché sono tutti chiusi.
Le edicole sono aperte per garantire il diritto all’informazione.
Puoi andare in chiesa e in tutti gli altri luoghi di culto, perché sono aperti. Però è vietato celebrare matrimoni e funerali.
Se sei viaggio in autostrada o in una strada a scorrimento veloce, magari per motivi di lavoro importanti o per esigenze urgenti, puoi fermarti nelle aree di servizio per comprare alimenti e bevande.

Puoi muoverti con i mezzi pubblici. Eventuali limitazioni ai servizi ti saranno comunicate dalle amministrazioni locali.
Puoi viaggiare in treno o in aereo, ma solo per delle valide giustificazioni che si possano dimostrare.
Puoi uscire di casa per andare a prendere i tuoi figli, se sei separato, e raggiungere anche un Comune diverso da quello in cui risiedi.

Puoi andare a trovare un tuo familiare malato o che ha bisogno di cure, per portagli la spesa o i farmaci, ma ricordati sempre di avere tutte le accortezze necessarie: mantieni la distanza di sicurezza di un metro e indossa i dispositivi di protezione come guanti e mascherina. Nel caso in cui il tuo parente sia ricoverato in un ospedale o in una struttura residenziale per anziani, l’accesso è limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura.
Gli uffici pubblici e le banche sono aperti, ma anche qui si potrà entrare scaglionati. Devi mantenere sempre la distanza di un metro dagli impiegati.

Tutti i negozi al dettaglio sono chiusi.
Puoi farli, poiché il decreto non ha previsto restrizioni specifiche per questa categoria.
Tutti i parrucchieri e i centri estetici sono chiusi.

Lo sport e le attività motorie sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. Parchi e giardini pubblici possono restare aperti, anche se alcune amministrazioni locali hanno deciso di vietare l’accesso ad alcuni parchi.
Puoi passeggiare o portare a spasso il cane, ma rimanendo sempre nelle vicinanze della tua abitazione e per una durata di tempo limitata. Se si è in due bisogna mantenere la distanza di almeno un metro.

Non puoi andare a trovare familiari o amici, a meno che ci sia un grave motivo. In caso di incontro devi mantenere la distanza di sicurezza di un metro e indossare i dispositivi di protezione come guanti e mascherina. Pertanto in questo periodo non puoi organizzare feste a casa, eventi o cene che comportino qualunque genere di assembramento.
Puoi andare nella tua seconda casa, quella cioè dove non hai la residenza o il domicilio, ma solo in casi di vera emergenza, come in caso di perdita di gas o di acqua, situazioni che necessitano interventi di riparazione immediata. Se, nel momento in cui è stato firmato il decreto, eri nella tua seconda casa, puoi rimanere in quella abitazione, specie se non hai la necessità di rientrare nel tuo domicilio principale. Non devi comunicare nulla alle autorità, ma, se intendi spostarti, devi seguire le stesse regole che avresti stando nella tua abitazione principale. Secondo un articolo del decreto, hai diritto a rientrare in qualunque momento nella tua abitazione principale. In questo caso non c’è nessun tipo di limitazione.