Come arredare una camera da letto in stile giapponese?

La prima cosa che ti permette di arredare la tua camera da letto in stile giapponese è sicuramente la culla dei tuoi sogni: il letto. Si parte da qui, ma quello che ti conquista è la filosofia di questo stile.

 

 

Camera da letto in stile giapponese

 

Camera da letto in stile giapponese

 

Un antico proverbio giapponese dice: “Non sorridiamo perché qualcosa di buono è successo, ma qualcosa di buono succederà perché sorridiamo”. Perché non far arrivare quel “qualcosa di buono” sin dal primo risveglio, accolto da un grandioso sorriso, il tuo?

 

Parti dal presupposto che la semplicità è il modo migliore per accogliere la vita, un’esistenza che corre veloce e ci ricorda spesso che siamo di passaggio, che nulla resta e che niente esiste per essere perfetto ed eterno. Accogli la bellezza del respiro in questo passare inesorabile con la giusta malinconia, ma soprattutto con riconoscenza e tanta serenità. Noi occidentali diremmo con un animo romantico, mentre gli orientali, in particolare i giapponesi, descriverebbero tutto questo con una parola sola: wabi-sabi, una visione del mondo fondata sull'accettazione della transitorietà e dell'imperfezione delle cose.

 

Ecco perché una camera da letto in stile giapponese potrebbe darti la giusta ispirazione, favorire il tuo essere zen e accrescere, così, la tua voglia di esplorare e il tuo benessere interiore.

 

Non devi essere per forza un grande conoscitore della cultura orientale per scegliere questo stile nella tua casa, anche perché una vera camera da letto contemporanea è quella in cui può accadere ogni cosa: sei proprio tu a dettare ogni regola e a stravolgerla, se e quando lo ritieni necessario. Quello che conta sono solo le tue abitudini, che cambiano in base alle tue nuove esigenze.  

 

Sono tanti gli stili dell’interior design giapponese, che è il risultato di migliaia di anni di evoluzione. Quello che però resta invariato è lo spirito di questo arredamento, fatto di spazi che sanno dialogare sapientemente in armonia e, allo stesso tempo, mantenere le distanze necessarie per avere un buon relax e raggiungere la meditazione.

 

L’arredamento di una camera da letto in stile giapponese si racconta attraverso pareti, cornici e porte in legno (come l’acero, il cipresso e il pino rosso) e decorazioni in bambù, tutti materiali giapponesi per eccellenza. Questo stile si riconosce anche dalle luci calde e soffuse che abbracciano dolcemente i colori naturali: quelli tenui e morbidi come, ad esempio, il bianco panna e il rosa pastello dei fiori di ciliegio, o quelli più decisi come il verde muschio e il nero.

 

Letto matrimoniale basso in stile giapponese

 

Il letto in stile giapponese è un letto che si differenzia da quello occidentale essenzialmente per una caratteristica: l’altezza dal pavimento.

 

Il letto in stile giapponese è un letto basso, composto da una base di legno, il tatami che, nella cultura giapponese tradizionale, era fatto in paglia di riso, e da un materasso arrotolato su se stesso, il cosiddetto futon, un materasso piatto, imbottito con cotone e piume e facilmente arrotolabile. Oggi sul mercato è possibile anche trovare futon realizzati con cotone e strati di fibra di cocco, per avere una maggiore traspirabilità, oltre che  rigidità, e futon fatti con cotone e strati di lattice, al fine di avere una maggiore morbidezza.

 

Il letto matrimoniale basso in stile giapponese è un letto che, per tradizione, viene arrotolato su se stesso e che solitamente, al mattino, viene riposto in un armadio, per fare spazio nella stanza. Difficile per i giapponesi, in questo modo, schiacciare un pisolino improvviso senza avere un letto sempre a disposizione.

 

Difficile soprattutto perché i giapponesi sembrerebbero essere uno dei popoli che dorme di meno al mondo. In compenso si sono inventati gli “inemuri” ( “i” vuol dire essere presente in una situazione e “nemuri” significa dormire): piccoli momenti di abbandono tra le braccia di Morfeo, rigorosamente in pubblico (a scuola, sui mezzi pubblici o durante una conferenza…), ma rimanendo sempre vigili. Mi raccomando, mai definire, davanti a loro, gli inemuri dei riposini o pisolini, perché i giapponesi riescono a ritornare alla realtà in un batter d’ali di farfalla, come se sognassero a occhi aperti!

 

Perché i giapponesi dormono per terra?

 

I giapponesi oggi possono dormire anche solo con il futon, direttamente a terra, senza il tatami, la cui tradizione ha avuto inizio più di mille anni fa. Perché i giapponesi dormono per terra?

 

Anticamente, i giapponesi vivevano di caccia e agricoltura e dormivano su stuoie di canapa intrecciata dure e spartane. Il letto rimaneva il pavimento o, al massimo, un letto in legno coperto da un po’ di canapa.

 

Inizialmente il tatami, nell’antichità composto da diversi strati di paglia di riso, era un privilegio dei ricchi, e solo con il tempo è diventata un’abitudine alla portata di tutti. Piuttosto, il tatami ai primordi era utilizzato solo per sedersi e non per dormire.

 

La stanza dove veniva installato il tatami veniva chiamata Zashiki, cioè “stanza per sedersi”. Un’abitudine che, quando divenne di uso comune (fino ad avere ogni abitazione coperta interamente da tanti tatami), permise di utilizzare i tatami anche come metro di misura per una stanza. Sembrerebbe che anche oggi le stanze giapponesi possano essere misurate in base alla quantità di tatami che possono contenere.

 

Le classi più agiate, come i nobili e i samurai, all’epoca potevano dormire sulle stuoie, mentre gli altri dovevano accontentarsi di semplice paglia.

 

I primi futon nascono dalla possibilità, per chi, un tempo, poteva concedersi questo lusso, di mettere più stuoie una sopra l’altra, in modo da ottenere una superficie un poco più morbida sulla quale dormire, ma soprattutto dall’abitudine, inizialmente solo dei nobili, di poggiarci sopra i cuscini imbottiti.

 

I giapponesi ancora oggi dormono per terra per una questione di praticità. Il futon è:

 

  • confortevole: grazie anche, per chi la desidera, alla base morbida di tatami;
  • poco ingombrante: occupa poco spazio, che è vitale per i giapponesi, visto che vivono in abitazioni dalle metrature ridotte. L’assenza di un letto fisso consente a loro di avere lo spazio per accogliere gli ospiti e di trasformare quindi la camera da letto in un salotto;
  • economico;
  • facile da pulire: i giapponesi hanno la sana abitudine di togliere le scarpe quando entrano in casa, e questo permette di avere maggiore igiene, specie sul pavimento;
  • facile da trasportare: in caso di trasloco hai solo un materasso da arrotolare, senza reti o assi di legno.

 

Letti giapponesi, i prezzi

Letti giapponesi, i prezzi

 

I letti giapponesi, quali sono i prezzi?

 

I letti giapponesi prendono sempre più spazio all’interno dei cataloghi delle aziende del settore: stanno diventando una valida alternativa ai letti matrimoniali tradizionali.

 

Letti giapponesi, i prezzi partono dai 250 euro per arrivare fino ai 600 euro, ma parliamo di prodotti realizzati con legni pregiati.

 

I prezzi dei letti giapponesi possono salire ancora se vuoi scegliere soluzioni più complesse, dotate magari di particolari caratteristiche di elevata qualità o di sofisticate tecnologie.

 

Che piacere, dormire

sulla spiaggia di Suma -

le onde per guanciale.

 

Ryōkan Taigu

 

(haiku giapponese)

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