Rapporto aeroilluminante, come si calcola?

Rapporto aeroilluminante, ma cosa sarà mai? Potrebbe sembrarti di aver appena compiuto un viaggio nello spazio, ma in realtà stai per fare un viaggio per calcolare la luce nelle stanze della tua casa. 

 

 

Rapporto aeroilluminante: la definizione è importante

Rapporto aeroilluminante: la definizione

 

Se stai pensando di fare dei cambiamenti interni rilevanti, come predisporre delle nuove finestre, nella casa in cui vivi o in quella che hai appena acquistato e in cui vorresti andare ad abitare a breve, lo sai che dovrai sempre tenere presente il rapporto aeroilluminante?

 

Cos’è il rapporto aeroilluminante e qual è il calcolo esatto? La sua definizione è importante, perché solo attraverso questo rapporto, che prende in considerazione diversi parametri, essenziali per la tua casa, puoi capire se il tuo immobile rispetta gli standard previsti in termini di igiene e salubrità. Ed è solo grazie alla definizione di questo criterio fondamentale e al rispetto, quindi, di questi standard, che la tua casa potrà ottenere le autorizzazioni di abitabilità.

 

Il rapporto aeroilluminante, chiamato anche R.A.I., indica la relazione tra la superficie delle finestre della casa e la superficie di pavimento della stessa. Questa relazione deve garantire che la tua casa abbia un discreto quantitativo di luce e ricambio d’aria all’interno dei locali, in modo da assicurarti buone condizioni di umidità e un ottimo isolamento, sia termico e sia acustico.

 

Grazie al rapporto aeroilluminante è possibile garantire un ambiente salubre e salutare, dove non ci siano problemi come: insufficiente cambio d’aria, formazione di muffe, ristagno di umidità, deterioramento delle strutture e delle pareti o variazione negativa dell’isolamento termo-acustico.

 

Il rapporto aeroilluminante viene distinto, a sua volta, in due tipi di rapporti:

 

  • rapporto illuminante: vengono prese in considerazione soltanto le superfici in vetro della finestra. Viene misurata, perciò, la sola parte vetrata;
  • rapporto aerante: si valuta quando la finestra viene considerata completamente aperta. La misurazione tiene conto, quindi, dell’infisso comprensivo del telaio.
  • e i grafici dimostrativi.

 

È obbligatorio rispettare il rapporto aeroilluminante quando:

 

- si realizza una nuova costruzione;

- si effettua una ristrutturazione edilizia;

- si modifica la distribuzione interna o l'uso dei vani.

 

Tieni presente che è ammesso il mantenimento di rapporti aeroilluminanti inferiori ai minimi stabiliti per i nuovi edifici, nel caso in cui ci siano  interventi su edifici esistenti che non comportino cambio di destinazione d’uso, a condizione che non si intervenga su tali vani. Questo è possibile perché quei determinati vani hanno acquisito questo diritto, in virtù del fatto che sono stati realizzati precedentemente al 1975 (D.M. 1975) oppure a seguito di condono.

 

Rapporto aeroilluminante: cosa dice la normativa?

 

Cosa dice la normativa in merito al rapporto aeroilluminante? È importante rispettarla, in modo che tu possa calcolare in modo corretto il R.A.I. per la tua casa, e quindi l’illuminazione di ogni tua stanza.

 

La normativa di riferimento nazionale è il D.M. del 5 luglio 1975. Il Decreto Ministeriale, al comma 2 dell’articolo 5, afferma che i valori del rapporto aeroilluminante previsti dai vari regolamenti edilizi devono essere pari e non inferiori ad 1/8 (uno dei più diffusi) della superficie calpestabile. Questo vuol dire che l’ampiezza delle finestre dovrebbe essere pari a 1/8 della superficie del pavimento.

 

Mentre per quanto riguarda il fattore di luce diurna medio, esso non deve essere inferiore al 2%. Questo vuol dire che l’ampiezza delle finestre di ogni locale della tua casa deve essere proporzionata, per poter assicurare un apporto di luce diurna non inferiore al 2%.

 

Il rapporto aeroilluminante scende a 1/10 del pavimento e addirittura a 1/12 se usi finestre per tetti. Il rapporto di aria, luce e finestre rispetto al pavimento può però cambiare a seconda del Comune. Tieni conto anche del fatto che molte leggi regionali sul recupero ad uso abitativo dei sottotetti hanno modificato la normativa nazionale.

 

Inoltre, esistono alcune deroghe al rispetto del rapporto aeroilluminante: il caso più comune è avere una casa che si trova in un centro storico. L'art. 51 del D.L. 31/05/2021, n. 77 (c.d. Decreto Semplificazioni 2021, convertito in legge con la L. 29/07/2021, n. 108), ha introdotto da poco, per gli immobili tutelati di interesse culturale, una deroga in materia di altezze minime e ampiezza delle finestre, disciplinata, come già detto, dal D.M. 05/07/1975.dal D. Min. Sanità 05/07/1975.

 

Rapporto aeroilluminante: calcolo

 

Rapporto aeroilluminante, ma il calcolo come si fa?

 

Il calcolo del rapporto aeroilluminante viene fatto attraverso la divisione tra superficie illuminante e aerante delle finestre e delle porte finestre per la superficie del pavimento. Considera che bisogna procedere stanza per stanza.

 

Il rapporto non deve essere inferiore ad 1/8 (0,125) se vuole rispettare il rapporto minimo stabilito dalla normativa. Affidati all’intervento di un tecnico abilitato, che avrà anche il compito di predisporre un allegato che contenga i calcoli e i grafici dimostrativi.

 

Rapporto aeroilluminante con veranda

 

Se hai intenzione di trasformare il balcone in una veranda, sarà fondamentale rivolgerti a un professionista (ingegnere, geometra o architetto), che dovrà occuparsi di tutte le varie formalità, a partire dal controllo del Piano Regolatore e relativo Regolamento edilizio per verificare la possibilità di aumentare la volumetria, e fino ad arrivare a redigere il progetto e la relazione tecnica asseverata che attesti la rispondenza a tutti i requisiti normativi richiesti.

 

 

Tra tutte le varie verifiche dovrà anche calcolare i rapporti aeroilluminanti, calcolare, cioè, se il rapporto della superficie della realizzazione e le aperture finestrate previste, è sufficiente a soddisfare le richieste del regolamento di igiene previste dal Comune in cui è situata la tua casa.

 

Rapporto aeroilluminante per abitazioni, negozi e uffici

Rapporto aeroilluminante per abitazioni, negozi e uffici, cosa si fa

 

Il rapporto aeroilluminante minimo tra la superficie delle finestre e quella del vano dipende dalla destinazione d'uso dei locali.

 

Nel caso in cui la destinazione d’uso sia diversa dal residenziale si fa riferimento ad altri valori minimi, che vengono definiti dal regolamento edilizio comunale.

 

Ad esempio, secondo il regolamento edilizio di Firenze, per i locali a destinazione diversa da quella abitativa (commerciali, negozi, direzionali, uffici, industriali e artigianali) la superficie apribile deve corrispondere ad almeno:

 

- 1/8 della superficie utile del locale se la superficie del locale è inferiore a mq 100;

- 1/10 della superficie utile del locale, con un minimo di mq 12,5, se la superficie del locale è compresa tra mq 100 e mq 1000;

- 1/12 della superficie utile del locale, con un minimo di mq 100, se la superficie del locale è superiore a mq 1000.

 

Secondo, invece, il regolamento edilizio di Bari, per i locali a destinazione diversa da quella abitativa (commerciali, negozi, direzionali, uffici, industriali e artigianali) la superficie apribile deve corrispondere ad almeno:

 

- 1/8 della superficie del pavimento, per locali con superficie fino a mq 100;

- 1/16 della superficie del pavimento, per locali con superficie oltre i mq 100 e fino a mq 1000, con un minimo assoluto di mq 12,50;

- 1/24 della superficie del pavimento, per locali con superficie oltre i mq 1000, con un minimo assoluto di mq 62,50.

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