Come funziona e come si calcola l’IMU sulla seconda casa

L’IMU è l’Imposta Municipale Unica (o Propria), ovvero una tassa che devono alcuni proprietari di immobili, sulla base della definizione di “prima casa” e “seconda casa”, ma anche a seconda delle caratteristiche dell’abitazione. Scopriamo allora come funziona, chi deve pagare e come si calcola l’IMU.

 

 

Alla scoperta dell’IMU: cos’è, come funziona e chi la deve pagare

 

IMU come funziona

 

Conoscere cos’è, come funziona e come calcolare l’IMU è fondamentale per chiunque sia proprietario di un immobile in Italia o stia per diventarlo, magari tramite una compravendita o anche attraverso una cessione. In realtà, questa imposta deve essere versata soltanto da alcune specifiche categorie di proprietari di immobili, in relazione all’eventuale possesso di altre abitazioni, ma anche alle caratteristiche dell’immobile in questione. Dunque, cominciando dalle basi, cosa si intende con IMU? IMU è un acronimo che sta per “Imposta Municipale Unica” (o “Propria”) ed è una tassa che deve essere versata al Comune in un cui è ubicato l’immobile ad uso abitativo. Grazie alla Legge N. 147 del 2013, però, questa imposta è stata abolita per le abitazioni principali, ovvero per quanto concerne gli immobili in cui il proprietario risiede anagraficamente e vive abitualmente. Diversamente dal concetto di “prima casa”, quello di “abitazione principale” non ha alcun legame con il nucleo familiare, con l’eventuale ubicazione di due abitazioni in Comuni diversi o in un solo comune e neppure con la necessità di indicare l’esenzione per una singola abitazione. L’IMU, in sostanza, deve essere versata per le abitazioni di cui si è proprietari, ma in cui non si risiede abitualmente oppure dove non si è stabilita la propria residenza anagrafica. Si tratta dunque di quelle che possono essere definite come “seconde case”, come vedremo meglio in seguito, ovvero, solitamente, di immobili acquistati come forma di investimento oppure come case da utilizzare per le vacanze, e così via. Ora che abbiamo chiarito cos’è e come funziona l’IMU, però, occorre specificare anche un altro elemento importante. Infatti, questa tassa sugli immobili deve essere versata anche per alcune abitazioni principali rientranti in specifiche categorie catastali. Stiamo infatti parlando delle abitazioni che rientrano nelle categorie delle case di lusso, dato che l'esenzione dal pagamento dell’IMU è valida soltanto per i proprietari di immobili che rientrano nelle categorie e classi catastali che vanno dalla A/2 alla A/7, ovvero tutte quelle case che non vengono classificate come abitazioni di lusso. Come scriviamo anche in un articolo focalizzato su quali sono le categorie catastali, le classi catastali A/1, A/8 e A/9, all’interno della categoria catastale A (quella degli immobili ad uso abitativo) identificano le case di lusso ed eliminano per i proprietari la possibilità di ottenere le agevolazioni fiscali anche relative all’IMU per l’abitazione principale, costringendoli a pagare questa imposta. Anche i proprietari di abitazioni di lusso, però, possono comunque ottenere una detrazione di 200 euro, da rapportare al periodo di possesso durante l’anno.

 

Tutto sul significato di “seconda casa”: definizione e conseguenze fiscali

 

IMU seconda casa

 

Adesso la definizione di IMU dovrebbe essere chiara, così come le categorie di proprietari che devono pagarla. Vale però la pena di concentrarsi sul concetto di “seconda casa”, dato che, da un punto di vista fiscale, l’Imposta Municipale Unica è collegata piuttosto al concetto di “abitazione principale” e non tanto a quello di “prima casa”. L’esenzione dal versamento dell’IMU, infatti, è una forma di agevolazione fiscale che viene concessa soltanto per l’immobile in cui il proprietario abita per la maggior parte del tempo e presso cui ha fissato la propria residenza. Di conseguenza, da un punto di vista fiscale, la definizione di “seconda casa” identifica due diverse situazioni, ovvero quella di abitazioni per cui non si verificano le condizioni necessarie ad ottenere le agevolazioni del cosiddetto “bonus prima casa”, ma anche quella relativa alle abitazioni che non possono godere dell’esenzione dal pagamento dell’IMU. Come accennato qualche riga fa, dunque, per “seconda casa” si intende un’abitazione acquistata come forma di investimento o come casa da utilizzare per le vacanze, ma anche tutte quelle abitazioni che si trovano fuori dal Comune di residenza del proprietario. Tutti gli immobili che presentano queste caratteristiche sono dunque seconde case e non consentono ai proprietari di godere delle agevolazioni fiscali previste dalla stato, tranne per quanto concerne la classe catastale A/10, l’unica della categoria A che rientra tra gli immobili adibiti ad uffici e studi professionali e che dunque segue regolamentazioni diverse dagli immobili destinati ad uso abitativo.

 

Come si calcola e quando si paga l’IMU sulla seconda casa?

 

IMU come si calcola

 

Ed eccoci arrivati infine alla domanda più importante rispetto all'Imposta Municipale Unica: come si calcola l’IMU da pagare sulla seconda casa? Come abbiamo chiarito qualche riga fa, intendendo con “seconda casa” un’abitazione in cui non si vive abitualmente, per questa tipologia di case l’IMU deve essere versata. Non ci resta allora che scoprire come si calcola l’IMU per le seconde case e in quale momento dell’anno va pagata. Partendo dal primo punto, per calcolare l'IMU sulla seconda casa, bisogna moltiplicare il valore catastale dell’abitazione (rivalutato del 5%) per il coefficiente del tipo immobile, per poi moltiplicare ancora per l’aliquota stabilita dal Comune in cui si trova la casa. Solitamente l'aliquota base è pari allo 0,76%, ma questo coefficiente può variare in base al singolo Comune in cui si trova l’abitazione e non è dunque applicabile in tutta Italia. Ecco perché occorre informarsi presso il sito web o, meglio ancora, presso gli uffici del proprio Comune per conoscere i dettagli su come si calcola l’IMU di una specifica casa. Oltre al calcolo dell’importo, è importante sapere anche quando si paga l'IMU sulla seconda casa. La modalità di pagamento può essere decisa dal proprietario, dato che quest’ultimo può versare l’IMU in due rate (con un acconto entro il 16 giugno e un saldo entro il 16 dicembre di ogni anno) oppure in un’unica soluzione (tramite una rata unica con scadenza fissata al 16 giugno di ogni anno).

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