Quanto costa il riscaldamento a pavimento?

Quanto costa il riscaldamento a pavimento? Grazie alle nuove tecnologie oggi sono tanti i vantaggi per cui conviene metterlo. Devi solo scegliere quale. 

 

Quanto costa il riscaldamento a pavimento a casa?

 

Quanto costa il riscaldamento a pavimento per la tua casa?

Riscaldare la casa è fondamentale, soprattutto durante la stagione fredda, ma non sempre i termosifoni sono la soluzione ideale per avere la temperatura che desideri a casa.

 

Il riscaldamento a pavimento, detto anche impianto a pavimento o a pannelli radianti, è un tipo di impianto che ha sicuramente tanti vantaggi. Come funziona? È necessario installare, sotto il pavimento, dei pannelli radianti, al cui interno scorrono delle finissime tubature di acqua o delle resistenze. La generazione del calore avviene, quindi, o attraverso la classica attivazione delle resistenze (riscaldamento a pavimento elettrico) o dall’innalzamento della temperatura dell'acqua (riscaldamento a pavimento idraulico).

 

Ma quanto costa il riscaldamento a pavimento? I prezzi possono partire dai 30 euro al mq, ma si tratta delle soluzioni più economiche, fino ad arrivare ai 110 euro al mq. Il prezzo medio oscilla dai 70 ai 90 euro al mq, esclusa l’iva.

 

Riscaldamento a pavimento: pro e contro

 

I pro di un riscaldamento a pavimento sono sicuramente maggiori dei contro, ma sta a te giudicarlo.

 

I pro di un impianto di riscaldamento a pavimento sono sicuramente:

 

  • avere un riscaldamento uniforme in tutta la casa: distribuzione omogenea del calore grazie alla trasmissione per irraggiamento. L’ambiente riscaldato, più confortevole, ti regala una maggiore sensazione di benessere rispetto ai radiatori tradizionali. Le pareti e la casa sono più calde e asciutte e l’isolamento termico è più efficiente, permettendo meno dispersione di calore e più risparmio energetico. Infine, questo tipo di riscaldamento evita che il pavimento risulti bagnato o umido, ideale quindi per le zone più soggette a vapore, come cucina e bagno;
  • avere un risparmio economico in bolletta e sui costi di installazione: il riscaldamento a pavimento ti permette di risparmiare combustibile poiché riesce a propagare calore per irraggiamento uniforme in tutti gli ambienti della casa. Questo vuol dire riuscire a risparmiare fino al 25% dei consumi energetici, ammortizzando, nel tempo, i costi di installazione più elevati rispetto a quelli che avresti con i tradizionali radiatori. Può essere ancora più conveniente se decidi di installare pavimenti radianti in grado anche di raffrescare, oltre che di riscaldare, gli ambienti, in modo da poterne fare un grande uso anche in estate. Inoltre, questo tipo di impianto è l’ideale se è abbinato alle energie rinnovabili, come pompe di calore, caldaie a biomassa e pannelli termici, tutti generatori a basse temperature di esercizio, che assicurano consumi ridotti. La temperatura di mandata richiesta dall’impianto di riscaldamento a pavimento è di soli 30-40°C, nettamente inferiore ai 70-80°C necessari per un tradizionale impianto a radiatori. In seguito al Decreto Rilancio (Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34), che ha previsto, a partire dal primo luglio 2020, l’innalzamento delle detrazioni dell’Ecobonus al 110% (Superbonus 110%), questo tipo di lavoro, eseguito congiuntamente agli interventi trainanti che godono dell’aliquota al 110%, ti consente di usufruire della stessa percentuale di detrazione. Grazie agli incentivi fiscali puoi così abbassare i costi di installazione;
  • non incorrere in forme di patologie allergiche e disturbi respiratori: il riscaldamento a pavimento non genera movimenti d’aria e quindi non solleva polveri nell’ambiente, né diffonde sostanze inquinanti. È particolarmente indicato per chi soffre di allergie.
  • avere più spazio e un migliore impatto estetico in casa: il riscaldamento a pavimento non riduce lo spazio della superficie calpestabile. Inoltre, la sua flessibilità architettonica ti consente di installarlo ovunque, senza che la sua presenza rappresenti alcun ostacolo di tipo architettonico o all’arredo. Questo vuol dire che puoi sfruttare anche gli spazi che solitamente sono occupati dai radiatori;
  • contare sulla facilità di applicazione di questo sistema: l’impianto di riscaldamento a pannelli radianti può essere installato anche senza rompere i pavimenti. È perfettamente efficiente anche se poggiato su un pavimento già preesistente;
  • avere un comfort maggiore anche dal punto di vista acustico: il suo funzionamento è silenzioso ed è quindi perfetto anche in un condominio.

 

Ecco invece quali sono i contro di un impianto di riscaldamento a pavimento:

 

  • spese di installazione più alte: si tratta di circa il 60% in più rispetto a quelle che dovresti affrontare per installare un classico impianto di radiatori. Come già detto, grazie agli incentivi fiscali è possibile ridurre il costo iniziale;
  • tempo di riscaldamento: più lungo rispetto a quello richiesto dai termosifoni, visto che il calore arriva dal basso. Infatti, il riscaldamento a pavimento, a causa della sua elevata inerzia termica (maggiore capacità di un materiale di assorbire e accumulare calore), ha bisogno di rimanere in funzione elevata almeno per 24 ore, dopo aver raggiunto la temperatura ottimale;
  • condizionamenti nell’arredamento degli ambienti: tieni conto che i mobili o i complementi d’arredo poggiati a terra rallentano o addirittura impediscono al calore di propagarsi. Dovresti, nel caso, evitare di utilizzare tappeti o riempire le stanze di troppi mobili;
  • disagi al pavimento in caso di guasti: se ci dovesse essere un malfunzionamento o una perdita d’acqua, sarebbe fondamentale una manutenzione che richiederebbe la rimozione, anche se parziale, di quella parte di pavimento interessata dal guasto.

 

Riscaldamento a pavimento a secco o umido

 

Il riscaldamento a pavimento idraulico può essere a secco o a umido, ma è sempre lo stesso il sistema di funzionamento dei pannelli radianti: l’acqua calda a bassa temperatura gira in un circuito di tubi che sono collegati ad una caldaia che riscalda il fluido.

 

Ecco quali sono le principali caratteristiche:

 

  • impianto a secco: posato senza utilizzare calcestruzzi, massetti o altre miscele liquide. I tubi, dove poi l’acqua circolerà, vengono posati sulle lastre in polistirene, incollate al pavimento. Questa struttura è poi coperta con delle lastre, a loro volta coperte dal pavimento;
  • impianto a umido: le serpentine vengono inserite (annegate) nel massetto di cemento.

 

Il riscaldamento a pavimento a secco, rispetto a quello umido:

 

  • ha una posa molto più rapida;
  • si riscalda prima e si raffredda più velocemente (soluzione ideale per una casa in cui ci trascorri poco tempo. Il riscaldamento a pavimento a umido è consigliabile se passi molto tempo nella casa in cui intendi metterlo);
  • ha una temperatura di mandata dell'acqua inferiore. Questo consente di avere un ulteriore risparmio energetico;
  • ha un’installazione più costosa: che arriva al 50% nel caso in cui si costruisca una nuova casa, ma su una già esistente, per cui occorre demolire, è più costoso del 20%.

 

Riscaldamento a pavimento elettrico

Riscaldamento a pavimento elettrico diverso dall'idraulico

 

Che differenza c’è tra il riscaldamento a pavimento elettrico e il riscaldamento a pavimento idraulico che abbiamo appena visto?

 

Fondamentalmente cambia la modalità di trasmissione del calore. Il riscaldamento a pavimento elettrico è un impianto costituito da conduttori flessibili e non da tubazioni. Questo impianto si collega alla corrente elettrica e non più alla caldaia.

 

Il riscaldamento a pavimento elettrico ha gli stessi vantaggi del riscaldamento a pavimento idraulico. È totalmente silenzioso e i suoi spessori sono ancora più ridotti di quello idraulico (2,5 mm).

 

Come per il riscaldamento a pavimento idraulico, anche il riscaldamento a pavimento elettrico può essere sia posato a secco che a umido, e quindi annegato nel massetto di cemento.

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